Tu devi sapere che il vivere nella nostra Volontà è un Dono che la nostra magnanimità vuol dare alle creature e con questo Dono la creatura si sentirà trasformata: da povero ricco, da debole forte, da ignorante dotto, da schiavo di vile passione, dolce e volontario prigioniero d’una Volontà tutta Santa che non lo terrà prigioniero, ma re di se stesso, dei domini divini e di tutte le cose create. Il gran Dono della nostra Volontà, dato come dono, cambierà la sorte infelice delle umane generazioni, menoché chi volontariamente vuol restare nella sua infelicità, molto più che questo Dono fu dato all’uomo nel principio della sua Creazione ed, ingrato, lo respinse col fare la sua volontà, sottraendosi dalla Nostra.Ora, chi si dispone a fare il nostro Volere prepara il posto, la decenza, la nobiltà dove poter mettere questo Dono sì grande ed infinito; le nostre conoscenze sul Fiat aiuteranno e prepareranno in modo sorprendente a ricevere questo Dono e, ciò che non hanno ottenuto fin oggi lo potranno ottenere domani.

mercoledì 24 dicembre 2014

Auguriamo un Santo Natale a tutti, ricolmo di tutti i Beni, che solo il Fiat contiene, augurandoci che venga presto a regnare sulla terra come regna in Cielo!

Natale 2014 nel Divin volere

Davanti al presepio nel mio cuore, nella Divina Volontà, voglio farti dolce compagnia mio Gesù!”


  Dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta (Volume 36, 25/12/1938 )

 “La mia povera mente continua il suo cammino nel Volere Divino;… onde mi sono fermata nella discesa del Verbo sulla terra, ed oh, come mi faceva pena nel vederlo solo… ed il mio dolce Gesù mi ha detto: 
Figlia mia, tu ti sbagli….tu devi sapere che insieme con Me scese il Padre e lo Spirito Santo; mentre Io restai con Loro in Cielo, Loro scesero con Me in terra….
Anzi nell’atto che scesi dal Cielo, tutti si mossero per farmi corteggio e compagnia…Mi corteggiò il cielo con tutte le sue stelle….. Mi corteggiò il sole dandomi gli onori della mia eterna luce…. Tutti Mi circondarono: il vento, il mare, il piccolo uccellino, tutti e tutto, per darmi l’amore, la gloria con cui li avevo creati….. Poi ebbi il corteggio e la compagnia degli Angeli che non mi hanno lasciato mai solo. E siccome tutti i tempi sono miei, ho avuto il corteggio e la compagnia del mio gran popolo che avrebbero vissuto nel mio Volere….. e solo al sentirmi investito da questo popolo, amato con la mia stessa Volontà, Mi sentivo come contraccambiato della mia discesa dal Cielo in terra….”

“Ma  dimmi, Amor mio, come Ti ha visto la Mamma tua in quella notte?”

Volume 20, 25/12/1926:
 “Da tutta la mia piccola Umanità, uscivano raggi fulgidissimi di luce che non solo Mi circondavano e Mi avvolgevano, ma si allungavano tanto da poter ferire ogni cuore di creatura…. Sicché in quella notte tutti hanno sentito una cosa insolita nei loro cuori, ma pochissimi sono stati quelli che hanno aperto i loro cuori per darmi un piccolo alloggio. Ed Io, tenero Bambino nel non sentirmi ricambiato né salutato…. ho incominciato il mio pianto e con le labbra livide e tremanti dal freddo… singhiozzavo, sospiravo….
Ma mentre la luce che usciva da dentro di Me faceva tutto ciò con le creature…. Con la mia Mamma Celeste, appena uscito dal suo seno, Mi sono gettato nelle sue braccia materne per darle il primo abbraccio, il primo bacio; e siccome le mie piccole braccia non giungevano ad abbracciarla tutta, la luce che usciva dalle mie mani la abbracciò tutta, in modo che Figlio e Madre, siamo rimasti investiti della stessa luce…..”

“Ma, Carino mio, quale è stata la causa che Ti ha fatto scendere dal Cielo e nascere così piccolo nel mondo?”

“La causa è stata l’Amore; non solo, ma la mia nascita nel tempo è stato lo sbocco d’Amore della SS. Trinità verso le creature.  In uno sbocco d’amore di mia Madre sono nato dal suo seno ed in uno sbocco d’amore rinasco nelle anime. 
Ma questo sbocco viene formato dal desiderio: non appena l’anima incomincia a desiderarmi Io resto già concepito; quanto più si inoltra nel desiderio, così Mi vado ingrandendo nell’anima; quando questo desiderio riempie tutto l’interno e giunge a strariparne fuori, allora rinasco in tutto l’uomo, cioè nella mente, nella bocca, nelle opere e nei passi.
All’opposto anche il demonio fa le sue nascite nelle anime: non appena l’anima incomincia a desiderare ed a volere il male, resta concepito il demonio con le sue opere perverse…..”

“Ma come possiamo amarti, Gesù, nei nostri cuori e nelle nostre vite per farti felice?”

Volume 34, 1/1/1937: 
 “Figlia mia,… non amare una creatura che Mi ama Mi riesce impossibile, tutta la nostra Potenza e Forza divina si rendono impotenti e deboli innanzi alla forza vincitrice di chi Ci ama.  Perciò anche tu fammi la festa che Mi fece mia Madre nel nascere, riempi Cielo e terra col tuo “Ti amo o Gesù!”, non  ti far sfuggire nulla in cui non corra il tuo amore; fammi sorridere, perché non sono nato una sola volta, ma rinasco sempre, e molte volte le mie rinascite sono senza sorriso e senza festa e Mi rimangono solo le mie lacrime, i singhiozzi, i vagiti ed un gelo che Mi fa tremare ed intirizzire tutte le mie membra…
Perciò stringimi al tuo cuore per riscaldarmi col tuo amore e con la luce della mia Volontà formami la veste per vestirmi, così anche tu Mi farai festa…”

“Amor mio, anch’io voglio farti nascere nel mio cuore, ma come posso arrivare a tanto?”

Volume 8, 25/12/1908:
 “Figlia mia, il miglior modo (la prima cosa) per farmi nascere nel proprio cuore è vuotarsi di tutto, perché trovando il vuoto posso mettervi tutti i miei beni…..
La seconda cosa per farmi nascere e accrescere la mia felicità è che tutto ciò che l’anima contiene, sia interno che esterno, tutto deve essere fatto per Me, tutto deve servire per onorarmi, per seguire i miei ordini. Se anche una sola cosa, un pensiero, una parola, non è per Me, Io Mi sento infelice, e invece di essere Padrone (in loro) Mi rendono schiavo…..
La terza è l’amore eroico, amore ingrandito, amore di sacrificio; questi tre amori fanno crescere in modo meraviglioso la mia felicità….”

“Ma dimmi,  Divin Bambino, qual è la cosa che desideri che io faccia per amor tuo?”

Volume 2, 15/8/1899: 
 “Figlia mia, … do a te l’ufficio (il compito) di farmi da Mamma sulla terra…. Sappi però che ti voglio tutta intenta (e rivolta) a Me; sarò geloso anche del tuo respiro se non lo farai per me, e quando vedrò che non starai tutta intenta a contentarmi non ti darò né pace né riposo…”

“Certo, Vita mia, non è facile farti da mamma!  Ma nella Tua Volontà lo voglio fare, insegnamelo Ti prego!”

Volume 6, 7/2/1904: 
 “Figlia mia,… ci sono molte anime buone e che molto fanno per Me, ma quanto è difficile trovare una (un’anima sola) che Mi dia tutto per potermi Io dare tutto (a lei)! Chi tiene per sé un po’ di amor proprio, chi la propria stima, chi un affetto fosse pure a persone anche sante, chi una piccola vanità, chi si ritiene (per sé) un po’ d’attaccamento alla terra, chi all’interesse, insomma chi una cosetta chi un’altra tutti, tutti si tengono qualcosa di proprio…(e questo Mi rende infelice).

“Gesù, mio Bene, ora capisco perché sei sceso dal Cielo, per donarti completamente alla creatura!”

Volume 34, 8/4/1937: 
“…La mia Umanità è vostra e di tutti (se la vogliono), e chi vuole entrare in questo Regno, in Essa troverà la porta, i diritti e la veste regale per entrare: la mia Umanità è la veste che deve coprire e vestire con decenza tutti quelli che Lo posseggono… (questo Regno).”

“Ma perché hai voluto nascere “Uomo” sulla terra? “

Volume  14, 27/10/1922:
  “….Tu devi sapere che la mia Umanità conteneva in Sé due generazioni: i figli delle tenebre ed i figli della luce. I primi venivo a riscattarli, e quindi sborsai il mio Sangue per metterli in salvo.  […]  La mia eredità fu la sola Volontà del Padre mio, nella quale dovevo svolgere tutti i miei atti umani, per formare in Me la generazione dei figli della luce.
Vedi, questa generazione (di figli della luce) Mi è stato concesso di formarla proprio nel grembo della Volontà del mio Celeste Padre, ed Io non risparmiai né fatiche né atti né pene né preghiere, anzi (questa generazione) era in cima a tutte le cose che facevo e pativo, in modo che la concepii in Me e la fecondai e formai.
Erano proprio loro (i figli della luce) che il Divin Padre con tanto amore Mi aveva affidato; erano la mia eredità prediletta che mi venne consegnata nella Santissima Volontà Suprema.
Ora, dopo aver fatto conoscere i beni della Redenzione, (cioè) come voglio tutti salvi, dando loro tutti i mezzi che ci vogliono, passo a fare conoscere che in Me c’è un’altra generazione che debbo uscire (alla quale devo dare vita): i miei figli che devono vivere nel Divin Volere, e che, proprio nel mio cuore tengo preparate tutte le grazie, tutti i miei atti interni fatti nell’ambito della Volontà Eterna per loro….
Se la mia Umanità non avesse dato questa eredità che possedeva, cioè la Divina Volontà, la sola ed unica cosa che Io amavo e che tutto il bene Mi dava, sarebbe stata incompleta la mia discesa sulla terra, né potrei dire che ho dato tutto, anzi avrei tenuto per Me e solo per Me la cosa più grande, la parte più nobile e divina…”

“Sì, figli miei! Io vengo come Re, ma aspetto gli eredi, i cittadini di questo mio Regno.

Volume 15, 5/7/1923:
 “… Io sono Re!.... Ma sai tu qual è il mio regno?
Il mio Regno sono i miei dolori, il mio Sangue, le mie virtù; questo è il vero Regno, che posseggo non fuori di Me ma dentro di Me. Ciò che si possiede fuori (di sé) non è vero Regno né sicuro dominio, perché ciò che non sta dentro dell’uomo, può essere tolto, usurpato, e sarà costretto a lasciarlo; invece ciò che c’è dentro (di lui) nessuno potrà toglierlo, il dominio sarà eterno dentro di lui.
Le caratteristiche del mio Regno sono le mie piaghe, le spine, la croce….
Tutti gli altri Regni sono regni di schiavitù, di pericoli e di morte! Nel mio Regno c’è la Vita.”
“Certo, non la pensa così il mondo! 
Ora ti lascio, figlia mia, ma prima di lasciarti voglio confidarti un segreto; un segreto che solo Io conosco e del quale voglio fare partecipi i figli miei della luce” 

Volume 12, 25/12/1920:  
“Figlia mia, hai visto cosa mi fa tremare, piangere e vagire? E’ l’abbandono delle creature.  Tu Me le hai messe tutt’intorno, ed Io Mi sono sentito guardato, baciato da tutti, ed (allora) Io mi sono quietato dal pianto.
Ma sappi però che la mia sorte Sacramentale è più dura ancora della sorte infantile: La grotta sebbene fredda, ma era spaziosa, aveva un’aria da respirare; anche l’Ostia è fredda, (ma) è tanto piccola che quasi Mi manca l’aria.    Nella grotta ho avuto per letto una mangiatoia con un poco di fieno; nella mia vita Sacramentale anche il fieno Mi manca e per letto non ho altro che metalli duri e gelati.  Nella grotta avevo la mia cara Mamma che spesso spesso Mi prendeva con le sue purissime mani e Mi copriva con baci infuocati per riscaldarmi. Mi quietava il pianto, Mi nutriva col suo latte dolcissimo. Tutto al contrario ( quando non si vive nella Divina Volontà, è) nella mia vita Sacramentale: non ho una Mamma; se Mi prendono (se Mi ricevono) sento il tocco di mani indegne, mani che danno si terra e di letame;   oh, come ne sento la puzza, più del letame che sentivo nella grotta!  Invece di coprirmi con baci, Mi toccano con atti irriverenti ed invece di latte Mi danno il fiele dei sacrilegi, della noncuranza e della freddezza.
Nella grotta S. Giuseppe non Mi fece mancare una lanternina di luce nella notte; qui nel Sacramento, quante volte resto al buio anche la notte.
Oh, come è ben più dolorosa la mia sorte Sacramentale!  Quante lacrime nascoste, non viste da nessuno!    
Se ti ha mosso a pietà la mia sorte infantile, molto ti deve muovere a pietà la mia sorte Sacramentale….!”

Gesù, mio Amore, con le tue parole mi hai toccato il cuore e non posso restare indifferente alla tua voce; purtroppo sono nulla e non sono capace di nulla. Per questo accolgo il tuo invito, e, nella Divina Volontà, faccio mia la tua SS. Umanità appena nata, e con la tua stessa voce, con la voce della cara Mamma e di S. Giuseppe voglio ripeterti a nome di ogni creatura passata, presente e futura: “Gesù Ti amo con la tua Volontà!  Sperdi la mia volontà nella Tua e dammi la Tua per vivere!”
E Tu dalla culla, con la tua manina di Dio, ti prego, benedicimi, e con me benedici l’umanità intera.

FIAT !!!